venerdì 21 maggio 2021

Demolire il paesaggio italiano al grido "salviamo il pianeta"

Purtroppo è così, al grido "salviamo il pianeta" stiamo per demolire il paesaggio italiano che tutto il mondo ci invidia. A breve il "sogno green" diventerà l'incubo delle nostre aree verdi che capitoleranno sotto la spinta dell'eolico industriale e dei mega impianti fotovoltaici. Le sopraitendenze verranno zittite e imbavagliate, con buona pace dell'articolo 9 della Costituzione Italiana... Il primo attacco avverrà sullo spartiacque sopra Marradi, ma in definitva tutto l'Appennino rischia di soccombere allo sfregio del cemento e dell'acciao in nome della green economy. L'energia rinnovabile va cercata in modo diverso, non con torri alte 170 metri visibili a decine di chilometri di distanza che coleranno milioni di metri cubi di cemento, randendo al suolo ettari di faggete, tagliando sorgenti, causando frane e devastando aree naturali dagli equilibri fragili... Io non voglio lasciare tutto ciò in eredità a figli e nipoti...
[ E.Montanari ]

Quod tu es, ego fui. Quod nunc sum, tu eris

Noi fummo come voi siete, voi sarete come noi siamo. Il memento mori urlato dallo straziato paesaggio dell’Irpinia orientale, nell’altopiano del Formicoso, è rivolto ai viandanti di tutto l'Appennino, su cui incombe la stessa iniqua, assurda, inevitabile condanna all'impalamento eolico. Ciò grazie ai recenti orientamenti governativi, ispirati al peggior ambientalismo catastrofista, che si sono concretizzati nella bozza di decreto "Semplificazioni ambientali" inviata due settimane fa dal ministro della "Transizione ecologica" Cingolani a Palazzo Chigi per una rapidissima approvazione. Noi però ci attendiamo che vengano sollevate da Draghi delle obiezioni ispirate al puro buon senso, prima ancora del richiamo ai principi costituzionali. Sperando di fare cosa gradita e di contribuire ad una corretta valutazione della posta in gioco, mettiamo questi filmati a disposizione del capo dell'Esecutivo, su cui incombe una responsabilità storica - il millenario paesaggio italiano che tutto il mondo ci invidia - ben maggiore di quella dello sfruttamento insensato e predatorio del Recovery fund. 

"Basta coi no e le lungaggini", "fate presto", "dobbiamo salvare il Pianeta!". E' questo il senso più profondo (...) dell'incombente decreto ministeriale concepito dal neonato ministero della "Transizione ecologica", affidato a Roberto Cingolani, che in pochi anni, per potere usufruire dei fondi (presi a prestito!) messi a disposizione dall'Ue, ricoprirà i crinali italiani di pale eoliche come già avvenuto sull'Appennino tra Foggia, Avellino e Benevento.

Ciò grazie ai recenti orientamenti governativi, ispirati al peggior ambientalismo catastrofista, che si sono concretizzati nella bozza di decreto "Semplificazioni ambientali" inviata due settimane fa dal ministro della "Transizione ecologica" a Palazzo Chigi per una rapidissima approvazione.

Dal Giogo di Corella a Poggio al Tiglio :




Il Mugello sarà la prima vittima. Nel filmato qui sopra potete vedere dall'alto il tratto del crinale spartiacque, lungo cinque chilometri,



su cui si vogliono collocare le otto pale eoliche dell'Agsm Verona (Verona? Che c'entra Verona col Mugello? In provincia di Verona non ci sono forse crinali dove la locale municipalizzata può far quattrini con gli "incentivi" pubblici?). Aerogeneratori, per intenderci, alti complessivamente quasi 170 metri, secondo il famigerato progetto, il cui iter continua a procedere nonostante tutte le evidenze contrarie, che il filmato lascia intuire. Questo progetto, come candidamente ammesso dal proponente, sarà l'apripista del mutamento della sorte dei crinali mugellani, destinati a diventare un'area industriale priva di operai.

Invito a guardare prima questo video - a giusta ragione realizzato privo di commenti in voce del tutto superflui - che mostra dall'alto come appare adesso il crinale interessato dagli appetiti dell'Agsm Verona, poi a guardare, qui sotto, l'altro breve video dell'Irpinia orientale (l'altopiano del Formicoso) ed infine a fare due più due, per rendersi conto di che cosa diventerà il Mugello dopo il passaggio delle ruspe e delle betoniere di questi "salvatori del Pianeta" e dei loro troppi fiancheggiatori. E, dopo il Mugello, che cosa diventerà l'Italia intera.

 

   

Noi però ci attendiamo che vengano sollevate da Draghi delle obiezioni ispirate al puro buon senso, prima ancora del richiamo ai principi costituzionali. Sperando di fare cosa gradita e di contribuire ad una corretta valutazione della posta in gioco, mettiamo questi filmati a disposizione del capo dell'Esecutivo, su cui incombe una responsabilità storica - il millenario paesaggio italiano che tutto il mondo ci invidia - ben maggiore di quella dello sfruttamento insensato e predatorio del Recovery fund.

LINK A RETE RESISTENZA CRINALI