Purtroppo
è così, al grido "salviamo il pianeta" stiamo per demolire il paesaggio
italiano che tutto il mondo ci invidia. A breve il "sogno green"
diventerà l'incubo delle nostre aree verdi che capitoleranno sotto la
spinta dell'eolico industriale e dei mega impianti fotovoltaici. Le
sopraitendenze verranno zittite e imbavagliate, con buona pace
dell'articolo 9 della Costituzione Italiana... Il primo attacco avverrà
sullo spartiacque sopra Marradi, ma in definitva tutto l'Appennino
rischia di soccombere allo sfregio del cemento e dell'acciao in nome
della green economy. L'energia rinnovabile va cercata in modo diverso,
non con torri alte 170 metri visibili a decine di chilometri di
distanza che coleranno milioni di metri cubi di cemento, randendo al
suolo ettari di faggete, tagliando sorgenti, causando frane e devastando
aree naturali dagli equilibri fragili... Io non voglio lasciare tutto
ciò in eredità a figli e nipoti...
[ E.Montanari ]
Quod tu es, ego fui. Quod nunc sum, tu eris
Noi fummo come voi siete, voi sarete come noi siamo. Il memento mori urlato
dallo straziato paesaggio dell’Irpinia orientale, nell’altopiano del
Formicoso, è rivolto ai viandanti di tutto l'Appennino, su cui incombe
la stessa iniqua, assurda, inevitabile condanna all'impalamento eolico.
Ciò grazie ai recenti orientamenti governativi, ispirati al peggior
ambientalismo catastrofista, che si sono concretizzati nella bozza di
decreto "Semplificazioni ambientali" inviata due settimane fa dal
ministro della "Transizione ecologica" Cingolani a Palazzo Chigi per una
rapidissima approvazione. Noi però ci attendiamo che vengano sollevate
da Draghi delle obiezioni ispirate al puro buon senso, prima ancora del
richiamo ai principi costituzionali. Sperando di fare cosa gradita e di
contribuire ad una corretta valutazione della posta in gioco, mettiamo
questi filmati a disposizione del capo dell'Esecutivo, su cui incombe
una responsabilità storica - il millenario paesaggio italiano che tutto
il mondo ci invidia - ben maggiore di quella dello sfruttamento
insensato e predatorio del Recovery fund.
"Basta coi no e le lungaggini", "fate presto", "dobbiamo salvare il Pianeta!". E' questo il senso più profondo (...) dell'incombente decreto ministeriale concepito dal neonato ministero della "Transizione ecologica", affidato a Roberto Cingolani, che in pochi anni, per potere usufruire dei fondi (presi a prestito!) messi a disposizione dall'Ue, ricoprirà i crinali italiani di pale eoliche come già avvenuto sull'Appennino tra Foggia, Avellino e Benevento.
Ciò
grazie ai recenti orientamenti governativi, ispirati al peggior
ambientalismo catastrofista, che si sono concretizzati nella bozza di
decreto "Semplificazioni ambientali" inviata due settimane fa dal
ministro della "Transizione ecologica" a Palazzo Chigi per una
rapidissima approvazione.
Dal Giogo di Corella a Poggio al Tiglio :
Il
Mugello sarà la prima vittima. Nel filmato qui sopra potete vedere
dall'alto il tratto del crinale spartiacque, lungo cinque chilometri,
su cui si vogliono collocare le otto pale eoliche dell'Agsm Verona (Verona? Che c'entra Verona col Mugello? In provincia di Verona non ci sono forse crinali dove la locale municipalizzata può far quattrini con gli "incentivi" pubblici?). Aerogeneratori, per intenderci, alti complessivamente quasi 170 metri, secondo il famigerato progetto, il cui iter continua a procedere nonostante tutte le evidenze contrarie, che il filmato lascia intuire. Questo progetto, come candidamente ammesso dal proponente, sarà l'apripista del mutamento della sorte dei crinali mugellani, destinati a diventare un'area industriale priva di operai.
Invito
a guardare prima questo video - a giusta ragione realizzato privo di
commenti in voce del tutto superflui - che mostra dall'alto come appare
adesso il crinale interessato dagli appetiti dell'Agsm Verona, poi a
guardare, qui sotto, l'altro breve video dell'Irpinia orientale
(l'altopiano del Formicoso) ed infine a fare due più due, per rendersi
conto di che cosa diventerà il Mugello dopo il passaggio delle ruspe e
delle betoniere di questi "salvatori del Pianeta" e dei loro troppi
fiancheggiatori. E, dopo il Mugello, che cosa diventerà l'Italia intera.
Noi però ci attendiamo
che vengano sollevate da Draghi delle obiezioni ispirate al puro buon
senso, prima ancora del richiamo ai principi costituzionali. Sperando di
fare cosa gradita e di contribuire ad una corretta valutazione della
posta in gioco, mettiamo questi filmati a disposizione del capo
dell'Esecutivo, su cui incombe una responsabilità storica - il
millenario paesaggio italiano che tutto il mondo ci invidia - ben
maggiore di quella dello sfruttamento insensato e predatorio del
Recovery fund.
LINK A RETE RESISTENZA CRINALI